domenica 23 luglio 2017

Il pentolino di Antonino di Isabelle Carrier



La Petit Casserole d’ Anatole è un fine albo illustrato di Isabelle Carrer, uscito in Francia nel 2009. Il tema al centro sono i pentolini che certi bambini trascinano con sé.
Antonino: Marco Ius e Paola Milani hanno scelto di tradurre il titolo originario con Il pentolino di Antonino per rispettare la rima del titolo francese (Casserole, Anatole) e perché Antonio è un nome diffuso in Italia quanto Anatole in Francia, ma in più Antonio è anche il loro Sant’Antonio da Padova, il santo dei miracoli e questo libro in parte racconta di un piccolo miracolo: il miracolo del cambiamento….
Nella storia Antonino è un bambino a cui un giorno, non si sa bene perché, è caduto un pentolino in testa e da allora non è più come gli altri, ma in realtà Antonino rappresenta ciascuno di noi perché racconta del nostro personale modo di reagire alle cose della vita, della fortuna di incontrare persone che ci possono aiutare.
Il pentolino..ma che cos’è il pentolino? può essere qualsiasi cosa che, agli occhi della gente o ai nostri stessi occhi ci rende vistosamente differente. Non necessariamente è una disabilità grave, ciascuno ha infatti il proprio pentolino (i limiti personali) che si porta dietro, può rappresentare anche situazioni meno gravi ma portatrici comunque di grande stress. Simbolicamente il pentolino può anche rappresentare una difficoltà come ad esempio un trauma, una grave perdita, un incidente, la separazione dai genitori, una disabilità o una condizione familiare complessa (es. adozione o affido) o l’esperienza di trovarsi in un nuovo contesto culturale.
La Signora Margherita, (la decisione del nome è legata al vestito del personaggio), è la persona straordinaria che Antonino avrà la fortuna di incontrare. Margherita si interessa a quello che c’è sotto il pentolino e subito fa vedere ad Antonino che anche lei ha il suo pentolino:“Il tuo è solo un po’ più ingombrante. Vieni!’ Perché per Antonino Margherita è una ‘fortuna’, cosa fa di così straordinario?
Intanto c’è, si avvicina, accoglie, non giudica, gli insegna a convivere con il suo pentolino, mostrandogli i punti di forza ma, soprattutto, si interessa ad Antonino, vede nella diversità la sua unicità, quello che c’è oltre il pentolino, la sua sensibilità, il suo talento, le sue qualità, il suo grande senso artistico e la sua capacità espressiva e, infine, prima di separarsi gli confeziona una saccoccia per il suo pentolino…perché sarà sempre lì, ma molto più discreto.