sabato 17 dicembre 2016

COSA VUOL DIRE "EDUCARE ALLA libertà" ??



Il concetto di libertà nell’educazione del bambino non è qualcosa di semplice in quanto egli è circondato fin dalla nascita da relazioni che lo condizionano e ne limitano le sue attività.

L’unica soluzione è la liberazione da questi legami che ne limitano le manifestazioni spontanee. “Non si può essere liberi se non si è indipendenti”[1]; quindi per raggiungere questa indipendenza la libertà deve essere guidata fin dalla prima infanzia in modo tale che essi siano in grado di “camminare da soli” per giungere al soddisfacimento dei propri bisogni e desideri.

Libertà intesa non come possibilità di lasciargli fare ciò che vuole in quanto un ambiente non preparato adeguatamente dall’adulto, non ordinato, ma disorganizzato e caotico, può portare nel bambino stati di insicurezza, confusione e sfiducia.

Un ambiente privo di risposte che il bambino ha bisogno di cercare e trovare, non lo invita all’attività e lo porterebbe a comportamenti inadeguati.

Osservare e comprendere il bambino è fondamentale per creare un rapporto di fiducia reciproca; lo scopo è quello di imparare osservando ciò che il bambino fa, attendere e non correggerlo quando il nostro intervento non è necessario.

 L’indipendenza offre al bambino infinite opportunità di sperimentazione che gli permettono di crescere, conoscere, sbagliare per poi correggersi da solo.

Uno dei capisaldi del metodo Montessori infatti, è la possibilità del bambino di verificare da solo se ha eseguito correttamente un esercizio o un lavoro. I materiali didattici delle scuole montessoriane hanno un sistema di autocorrezione, che permette al bambino di essere autonomo e protagonista del suo apprendimento.

L’autonomia e la libertà rendono felici perché si ha la possibilità di capire dove si sbaglia per poi riprovare senza essere aiutati.

Maria Montessori è convinta del fatto che aiutare il bambino a fare da solo significhi valorizzare le sue capacità, potenzialità, attitudini di cui è dotato fin dalla nascita; caratteristiche che possono essere riassunte in un unico e allo stesso tempo poliedrico concetto chiave del pensiero montessoriano, quello di mente assorbente.
È la sua mente inconscia che man mano che il bambino cresce, “assorbe” il suo ambiente; egli apprende tutto in maniera inconsapevole realizzandosi così come persona





[1] M. Montessori, Educare alla libertà, Mondadori, 2008, p.31

LA MIA ESPERIENZA ALL'ISOLINA MONTESSORIANA

Ciao a tutti !!
Oggi vorrei parlarvi della mia esperienza appena conclusa all'Isolina Montessoriana di Salboro, Padova.
E' stata per me una giornata indimenticabile, piena di nuove scoperte e felicità. Il clima che si respirava dentro alla Casa dei Bambini e al nido era di tranquillità e serenità, un posto sicuro dove i bambini potevano esprimere la loro fantasia e svolgere attività in modo autonomo, mantenendo sempre quell'ordine tipico del Metodo.
Lo spazio e gli arredi erano tutti a misura di bambino, ben curati e mantenuti in ordine dagli stessi, i quali finito di giocare mettevano al proprio posto gli oggetti.
Cosa che ho notato fin da subito è stata la grande quantità di materiali messi a disposizione del bambino, in modo di dargli libera scelta su cosa fare.
Ho imparato grazie alla maestra Barbara che mi ha fatto da guida nella struttura e durante tutta la mia permanenza all'Isolina, che non bisogna valutare il bambino come persona dicendogli "che bravo sei stato", ma bisogna apprezzare o dare qualche consiglio su come poter migliorare il lavoro che ha svolto dicendogli "hai fatto proprio un buon lavoro": è il lavoro che deve essere preso in considerazione e non il singolo bambino come persona.
Altro momento interessante è stato quello del pranzo: alcuni bambini svolgevano il compito dei "camerieri" e preparavano i tavoli per gli altri compagni e poi mettendosi una cuffietta in testa hanno portato loro il piatto di minestra. Molto presenti nella struttura erano elementi naturali: dei pesci, un coniglietto e delle piante che venivano annaffiate direttamente dai bambini.
Questa è solo una piccola parte di quello che ho visto e vissuto quella mattina e devo dire che mi sono appassionata ancor di più a questo Metodo; un'esperienza fantastica che mi ha dato molto e mi ha fatto capire che questa è la mia strada.
Un grazie speciale va a maestra Barbara che mi ha dato preziosi consigli che porterò sempre con me!

venerdì 18 novembre 2016

FANTASIE DI GHIACCIO

E' in arrivo la stagione fredda e come spiegare ai bambini le caratteristiche del ghiaccio ??
Riporto dalla mia esperienza di tirocinio al nido un'attività molto utile e anche.. divertente!!
..IL GHIACCIO COLORATO.

MOTIVAZIONI: il bambino durante l’attività è libero di sporcare, sperimentare sensazioni ed emozioni nuove, consolidando quelle già acquisite. Il nido è l’ambiente più adatto per svolgere determinate esperienze, toccando e manipolando. L’attività prevede la presentazione al bambino di un materiale nuovo: il ghiaccio. Egli potrà utilizzarlo per colorare, potrà aumentare la propria manualità e sperimentare nuove sensazioni quali il freddo ed il caldo.

OBIETTIVI GENERALI : -favorire il benessere e l’armonia nel singolo bambino all’interno del gruppo -stimolare i bambini ad utilizzare nuovi materiali -stimolare la loro creatività e fantasia -superare paure ed ansie.

OBIETTIVI SPECIFICI: -affinare la coordinazione oculo-manuale -favorire la sperimentazione di nuove sensazioni( freddo, caldo, viscido) –sperimentare il contrasto caldo e freddo -esprimere con espressioni ed emozioni le sensazioni percepite.


STRUMENTI E MATERIALI UTILIZZATI: - colori alimentari o tempere -bicchierini di plastica oppure vaschette di varie forme per il ghiaccio -acqua -fogli di carta resistente o un grande telo bianco di stoffa -freezer.

DESCRIZIONE DELLA ATTIVITA’:
Una volta pronti i bambini al tavolo già preparato per l’attività, si metterà a disposizione una vaschetta contenente i cubetti colorati e si lascerà che i bambini li prendano in totale libertà; li guarderanno, li toccheranno, li assaggeranno e sentiranno quanto sono freddi. I bambini inizieranno a “pasticciare” sul cartellone messo a disposizione divertendosi moltissimo. All’inizio alcuni bambini saranno un po’ intimoriti e l’educatrice potrà incoraggiarli. Il cubetto di ghiaccio colorato, lascerà sul foglio un colore molto acquoso, ciò permette ai bambini di fare esperienza con i cambiamenti di stato, di avere i primi contatti con il passaggio da solido a liquido. Se le tracce di colori diversi si incrociano si formano nuove sfumature e colori: questo è uno dei tanti modi per far scoprire come nascono i colori. Alla fine dell’attività, i bambini potranno immergere le loro mani in un contenitore di acqua tiepida per poter sperimentare il contrasto caldo- freddo.